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15 dicembre 2018

Rientro in ruolo dei componenti del CSM

In data 13 gennaio 2018 il CDC dell’Anm, in relazione alla modifica della disciplina del rientro in ruolo dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, deliberò quanto segue:


“L’Anm esprime forte dissenso rispetto alla scelta operata dal Legislatore, ritenendola errata nel metodo e nel merito e opaca nella genesi.
Nel merito, rappresenta come la ratio sottesa alla norma abrogata sia quella di evitare possibili trattamenti di favore per chi aveva rivestito lo status di componente togato dell’Organo di Autogoverno e l’eventuale strumentalizzazione, o anche il sospetto di strumentalizzazione, dell’incarico in funzione di interessi particolari, specie nell’ultimo anno di consiliatura.
La disciplina del ricollocamento in ruolo del componente del CSM alla fine del mandato meritava, peraltro, di essere affrontata nell’ambito della più ampia tematica, su cui è da tempo aperto il dibattito in seno all’ANM ed ai gruppi che la compongono, attinente all’esercizio delle funzioni fuori ruolo, prevedendosi una disciplina uniforme per tutti quei magistrati che, dopo avere, a vario titolo, esercitato funzioni diverse da quelle giudiziarie, presentano una domanda per accedere ad un incarico direttivo o semidirettivo ovvero presso la Corte di Cassazione o la DNA.
Come già deliberato dal CDC dell’ANM in data 7 luglio 2017, per tutte queste fattispecie deve essere introdotto, quale requisito di legittimazione, l’esercizio effettivo delle funzioni giudiziarie, per almeno dodici mesi, prima di poter proporre domanda.
L’Anm, ribadendo che ogni interlocuzione con il Parlamento ed il Governo deve avvenire necessariamente attraverso gli organi rappresentativi della Magistratura, chiede al Legislatore di ripristinare il regime normativo abrogato e di intervenire organicamente e uniformemente sulla materia del passaggio dal ed al fuori ruolo.
L’Anm invita, altresì, i consiglieri uscenti e i candidati alle prossime elezioni del CSM a non avvalersi delle prerogative di cui alla modifica normativa.”


Oggi il CDC ribadisce quel deliberato e l’invito in esso contenuto ai consiglieri uscenti, prendendo atto che lo stesso non è stato – evidentemente – raccolto, e auspicando che il CSM, voglia esitare la pratica pendente in II e III commissione inerente sia la formulazione di proposta di intervento di rango normativo che la individuazione di ulteriori spazi di normazione secondaria in capo al CSM medesimo.



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