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7 settembre 2021

Anm Cassazione sulla proposta della Commissione Luiso e sulla relazione della Commissione interministeriale per la riforma della giustizia tributaria

La Giunta intende apportare il suo contributo all’elaborazione, attualmente in corso, dei progetti di riforma dell’ordinamento e dell’attività della Corte di Cassazione civile, finalizzati a una riduzione dei tempi di definizione dei processi e di riduzione e eliminazione dell’arretrato.


Osserva in particolare che, con riguardo ai temi del processo civile in Cassazione e della carenza dell’organico della Corte, dall’esame comparativo della proposta della Commissione per l’elaborazione di proposte di interventi in materia di processo civile e di strumenti alternativi (Commissione Luiso) e dalla relazione della Commissione interministeriale per la riforma della giustizia tributaria emergono soluzioni differenti e ispirate da visioni considerevolmente distanti.


La relazione Luiso propone l’adozione di una norma volta a porre immediato rimedio alla grave scopertura d’organico della Suprema Corte, in particolare nella sezione tributaria, attraverso una misura volta a favorire un immediato ingresso nella predetta sezione di magistrati del Massimario, aventi determinati requisiti, tra cui lo svolgimento delle funzioni di legittimità in applicazione alla sezione tributaria per almeno due anni, a fronte di un obbligo di permanenza in quella sezione per un periodo non inferiore a quattro anni.


Di contro, la Commissione interministeriale per la riforma della giustizia tributaria non ha formulato una risposta unitaria, in quanto mentre una parte della Commissione ha optato per una soluzione in armonia con quella della Commissione Luiso, altra parte della Commissione ritiene invece che si possa istituire una giurisdizione speciale tributaria affidata a una magistratura speciale assunta per concorso e all’istituzione per legge della sezione tributaria della Corte di Cassazione.


Con riguardo alle soluzioni prospettate, la Giunta, tenuto conto delle gravi carenze di organico della Corte e della mole del contenzioso tributario, in conformità a quanto proposto dalla Commissione Luiso, auspica che sia introdotta una norma che, senza volere creare uno stabile canale alternativo per l’accesso alla giurisdizione di legittimità ma con il precipuo fine di garantire un immediato e efficace apporto alla soluzione del problema del contenzioso tributario valorizzando la professionalità acquisita dai magistrati del Massimario, consenta di immettere negli organici della Cassazione energie lavorative già positivamente sperimentate in modo da coprire l’organico ampliato della sezione fronteggiando l’ulteriore aggravarsi delle derivanti dal turn over dei magistrati ad essa assegnati.


Esprime invece il proprio dissenso verso l’altra soluzione prospettata che, in primo luogo, appare contraddittoria con il dichiarato fine di rinsaldare in tempi brevi la sezione tributaria della Corte di Cassazione e con la urgenza unanimemente condivisa di riattivare una tempestiva giurisdizione di
legittimità nel settore delle controversie tributarie.


L’istituzione in Cassazione di una sezione tributaria aperta a giudici non ordinari, inoltre, sembra in contrasto con la preclusione costituzionale all’istituzione di giudici speciali e con la connotazione ordinamentale della Corte di Cassazione come organo giudiziario di vertice della giurisdizione ordinaria, composta solo da magistrati ordinari, oltre che dai cc.dd. “meriti insigni”.


Ciò vale sia per la sezione tributaria che per le sezioni unite della Corte che devono mantenere la loro attuale identità e composizione.


L’auspicato intervento normativo, inoltre, potrebbe andare di pari passo con una ristrutturazione dimensionale e qualitativa dell’Ufficio del Massimario, che lo riporti alla sua originaria funzione di ufficio di supporto alla nomofilachia, i cui componenti si dedichino esclusivamente alla redazione delle massime, allo spoglio dei provvedimenti e alla redazione delle relazioni in vista dell’attività giurisdizionale delle sezioni e delle sezioni unite.


Per altro verso la strategia richiesta al nostro Paese per la ripartenza della nostra economia nel contesto europeo, che prevede fra i suoi punti fondamentali l’adeguamento dei tempi di definizione delle controversie civili, impone che la copertura integrale degli organici della Suprema Corte sia raggiunta in tempi brevi e mantenuta nel futuro se si vuole concretamente perseguire l’obiettivo dell’eliminazione o quanto meno di una consistente riduzione dell’arretrato attualmente esistente, principalmente proprio nel settore delle controversie tributarie, e più in generale di garantire l’efficace funzionamento del sistema giurisdizionale civile.



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