16 dicembre 2009
Rinnovo Csm: consultazioni impossibili
«Sorpresa e indignazione» per le accuse dell’onorevole Cicchitto ai magistrati
La Giunta dell’Anm prende atto con rammarico della decisione del gruppo di Magistratura Indipendente, che determina l’impossibilità di procedere alla consultazione deliberata dal Comitato direttivo centrale, in quanto la disponibilità di tutti i gruppi associativi era stata posta nella delibera come condizione irrinunciabile per la serietà della consultazione.
La proposta di consultazione (…) non si poneva, infatti, come una iniziativa “contro” le correnti dell’Anm, ma si poneva l’obiettivo di coinvolgere tutti i magistrati, anche e soprattutto quelli che non partecipano alla vita e alle attività dei gruppi associativi, nelle scelte relative alle candidature al Csm. Ma ciò sarebbe stato realisticamente possibile solo se i gruppi organizzati, i quali storicamente hanno sempre espresso i candidati eletti al Csm, avessero accettato tutti di partecipare, seriamente e lealmente, alla consultazione. Senza tale partecipazione la consultazione sarebbe stata inutile e fuorviante, in quanto le scelte effettive sui candidati destinati ad essere eletti sarebbero state fatte a prescindere dall’esito della consultazione. In caso di partecipazione di tutti, invece, la consultazione avrebbe avuto una seria possibilità di incidere effetti-vamente sulle scelte dei candidati.
Siamo convinti che la scelta di una consultazione aperta e non vincolante avrebbe potuto rappresentare uno strumento forte per ampliare la partecipa-zione democratica, sia dal punto di vista dell’elettorato passivo che di quello attivo; ciò in quanto una consultazione aperta, legata al territorio, con una sorta di vincolo ad avanzare più candidature, avrebbe potuto costituire l’occasione per far pesare di più il punto di vista di tutti i magistrati.
Dobbiamo, però, prendere atto del fatto che la proposta avanzata dalla Giunta da un lato non ha suscitato un ampio dibattito all’interno della magistratura, e dall’altro ha trovato l’opposizione esplicita del gruppo di Magistratura Indipendente. Ed è per questo che non potrà avere un seguito. Ce ne dispiace, ma ora soprattutto riteniamo opportuno chiedere ai gruppi associativi di tenere in adeguato conto la ragione di fondo dell’iniziativa, che conserva intera la sua validità: consentire anche a coloro che non sono iscritti e militanti dei gruppi di contribuire alla scelta dei candidati al Csm.
Ogni gruppo valuterà le modalità con le quali individuare le proprie candida-ture, ma la Gec sente il dovere di invitare tutti a ricercare le forme più ampie e partecipate possibile.”