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16 giugno 2010

L’Anm sul Ddl in tema di ordinamento giudiziario

In un ampio ed analitico documentodel gennaio di quest'anno - che è stato presentato e discusso intutte le assemblee per l'inaugurazione dell'anno giudiziario -l'Associazione nazionale magistrati ha già espresso meditateosservazioni e valutazioni sulle proposte del Ministro dellaGiustizia, Sen. Clemente Mastella in tema di ordinamentogiudiziario.


In un ampio ed analitico documento
del gennaio di quest'anno - che è stato presentato e discusso in
tutte le assemblee per l'inaugurazione dell'anno giudiziario -
l'Associazione nazionale magistrati ha già espresso meditate
osservazioni e valutazioni sulle proposte del Ministro della
Giustizia, Sen. Clemente Mastella in tema di ordinamento
giudiziario.



Oggi - di fronte del testo del
disegno di legge sull'ordinamento, approvato dal Consiglio dei
Ministri - l'Associazione rinnova un giudizio di fondo
complessivamente positivo sull'impianto del nuovo ordinamento ed in
particolare sulle soluzioni proposte in tema di valutazioni
quadriennali di professionalità di tutti magistrati, di
temporaneità di tutti gli incarichi di direzione, di separazione
delle funzioni (e non delle carriere) dei giudici e dei magistrati
del pubblico ministero.



Il disegno di legge prevede
indubbiamente scelte impegnative ed onerose per i magistrati.



Ma la magistratura italiana - che
in questi anni ha sempre affermato di volere una vera riforma
dell'ordinamento giudiziario - è pronta a ragionare con spirito
aperto e costruttivo della legge proposta perché siano cancellate
le norme più negative, dannose e mortificanti della controriforma
Castelli e si possa finalmente dar vita ad un moderno statuto del
giudice e del pubblico ministero all'altezza delle esigenze della
nostra società.



Al tempo stesso l'Associazione
nazionale magistrati - nel dare atto al Ministro della Giustizia di
aver sin qui operato con coerenza e determinazione per una
effettiva soluzione dei non facili problemi dell'ordinamento
giudiziario - sente il dovere di ricordare al Parlamento che è
ormai vicina la scadenza del 31 luglio 2007 (data in cui cessa la
temporanea sospensione del decreto Castelli sulla carriera) e che
se per quella data il ddl Mastella non sarà stato approvato si
produrranno gli effetti negativi e paralizzanti dell'organizzazione
giudiziaria più volte denunciati dall'ANM ed autorevolmente
rappresentati dal Csm.




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