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dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

28 giugno 2010

Le ragioni della protesta contro la manovra economica

I magistrati italiani sono consapevoli della crisi economica incui versa il Paese e non intendono sottrarsi al loro dovere dicittadini e di contribuenti, ma devono denunciare che le misureapprovate dal Governo sono ingiustamente punitive nei confrontiloro e di tutto il settore pubblico.


I magistrati italiani sono
consapevoli della crisi economica in cui versa il Paese e non
intendono sottrarsi al loro dovere di cittadini e di contribuenti,
ma devono denunciare che le misure approvate dal Governo sono
ingiustamente punitive nei confronti loro e di tutto il settore
pubblico.



E' inaccettabile essere considerati
non una risorsa, ma un costo o addirittura uno spreco per la
giustizia.



QUESTA MANOVRA:





  • incide unicamente sul pubblico
    impiego, senza colpire gli evasori fiscali (già beneficiati da
    numerosi condoni), i patrimoni illeciti, le grandi rendite e 
    le ricchezze del settore privato;




  • paralizza l'intero sistema
    giudiziario, scredita e mortifica il personale
    amministrativo;




  • svilisce la dignità della
    funzione giudiziaria e mina l'indipendenza e l'autonomia della
    magistratura;




  • incide in misura rilevante sulle
    retribuzioni dei magistrati nella prima fase della carriera, e
    soprattutto dei più giovani, che subiscono una riduzione di
    stipendio fino al 30 per cento. Questo significherà allontanare i
    giovani dalla magistratura ed avere, per il futuro, magistrati meno
    qualificati e professionalmente adeguati;




  • colpisce in maniera iniqua,
    indiscriminata e casuale. Ad esempio, un pubblico dipendente
    (magistrato o altro funzionario) con uno stipendio lordo di 150.000
    euro subirà un taglio di stipendio di 3.000 euro lordi l'anno (cioè
    il 2% dello stipendio), mentre un magistrato di prima nomina con
    uno stipendio lordo di circa 40.000 euro subirà tagli complessivi
    per circa 10.000 euro lordi l'anno (circa il 25% dello
    stipendio);




  • sta già provocando un massiccio
    "esodo" di magistrati, gravemente penalizzati dalle misure
    concernenti il trattamento di fine rapporto, con conseguente grave
    scopertura degli organici già in sofferenza.




CHIEDIAMO





  • al Governo interventi strutturali
    che consentirebbero di ridurre le spese nel settore giustizia e di
    recuperare risorse per lo Stato, secondo le proposte più volte
    avanzate dalla magistratura associata:




  • la soppressione dei piccoli
    Tribunali e delle sezioni distaccate di Tribunale misure che
    consentirebbero di risparmiare, a regime, decine di milioni di
    euro;




  • il recupero delle pene pecuniarie
    e delle spese di giustizia, circa 1 miliardo di euro l'anno;




  • la sospensione dei processi con
    imputati irreperibili (che costano decine di milioni di euro solo
    per il pagamento delle spese di patrocinio).




I magistrati intendono denunciare
all'opinione pubblica e al Paese le gravi disfunzioni del sistema
giudiziario, rappresentando le attività di supplenza di cui si
fanno carico quotidianamente nell'interesse dei cittadini.



Il Comitato direttivo centrale
dell'Anm



PROCLAMA





  • l'astensione dal lavoro,
    unitamente alle altre magistrature, per il giorno 1 luglio;




  • delibera l'organizzazione di
    assemblee tra l'8 e il 18 giugno, anche unitamente a tutte le
    componenti firmatarie del Patto per la Giustizia, per rappresentare
    alla opinione pubblica la situazione di grave disagio in cui
    versano i magistrati  e simulare gli effetti della mancata
    supplenza;




  • delibera l'organizzazione, nella
    settimana dal 21 al 25 giugno, di una o più giornate di
    mobilitazione e di protesta con sospensione delle attività di
    supplenza, delegando le sezioni distrettuali a individuare le
    giornate di protesta e le modalità di attuazione, nei limiti delle
    indicazioni allegate e secondo le specifiche esigenze dei singoli
    distretti;




  • delibera l'istituzione di un
    ufficio di assistenza e consulenza legale per i magistrati per
    l'eventuale proposizione di azioni giudiziarie.





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