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5 aprile 2011

Il piano straordinario per la digitalizzazione della giustizia

La Giunta esecutiva centrale, neldiscutere del piano per la digitalizzazione della giustiziaproposto dal Ministero per la PA e l'Innovazione e dal Ministerodella giustizia, nell'osservare come lo stesso sia stato proposto atutti gli uffici giudiziari senza interpellare il Consigliosuperiore della magistratura e viene calato negli uffici senzaalcun confronto preventivo in sede nazionale e locale, ha approvatoun documento elaborato con il contributo del gruppo"informatica" dell'Anm.


href="/media/89258/20110314giustizia_digitale_rev_21marzo.pdf">
Il piano straordinario per la digitalizzazione della giustizia
dei Ministeri per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione e
della Giustizia è stato proposto a tutti gli uffici giudiziari
senza interpellare il Consiglio superiore della magistratura e
viene calato negli uffici senza alcun confronto preventivo in sede
nazionale e locale.



Ciononostante il piano potrebbe
essere comunque una grande occasione per consentire agli uffici
giudiziari di compiere un salto di qualità omogeneo, per superare
disarmonie e differenti ripartizioni di risorse tecnologiche, per
consentire la digitalizzazione degli atti civili e penali, le
notifiche ed i pagamenti telematici.



Tuttavia l'importo stanziato, pari
a cinquanta milioni,  appare con ogni evidenza insufficiente a
raggiungere tali obiettivi in 466 Uffici giudiziari penali e civili
così articolati: 29 Corti di Appello (comprese le sezioni di
Bolzano, Sassari e Taranto), 29 Procure Generali (comprese le
sezioni di Bolzano, Sassari e Taranto), 165 Tribunali, 165 Procure
presso i Tribunali, 26 Tribunali di Sorveglianza, 26 Tribunali per
i Minorenni e 26 Procure presso i Tribunali dei Minorenni.



Del resto va evidenziato che il
processo civile telematico non è ancora stato realizzato nella
maggior parte degli uffici giudiziari e che il gestore centrale del
Processo Civile Telematico ha registrato numerosi episodi di
malfunzionamento. Il rischio è che si ripetano episodi analoghi a
quanto accaduto con la chiusura del centro elettronico di
documentazione presso la Cassazione con sospensione del servizio di
ricerca dei precedenti giudiziari (Italgiureweb).



Quel che più preoccupa i magistrati
italiani è la mancanza di una effettiva assistenza sistemistica ed
applicativa negli uffici nel momento del passaggio da una giustizia
cartacea ad una digitalizzata: occorre la presenza di personale
tecnico negli uffici in grado di fronteggiare ogni evenienza.



Inoltre non si può dimenticare che
il materiale informatico (hardware) è insufficiente e  non è
adeguata per potenza ai nuovi "applicativi".



Infine il nuovo piano straordinario
è stato preceduto dal "Protocollo di intesa per la realizzazione di
programmi di innovazione digitale tra Ministero della Giustizia e
Ministero per la Pubblica Amministrazione e per l'Innovazione
stipulato il 26 novembre 2008  che prevedeva 5 linee di
sviluppo: 





  • notifiche telematiche, da
    realizzarsi entro il giugno 2010;




  • rilascio telematico di
    certificati giudiziari entro il 2010;




  • trasmissione telematica notizie
    di reato, entro la fine del 2010;




  • tegistrazione telematica atti
    giudiziari civili, entro giugno 2010;




  • accesso pubblico via rete alle
    sentenze e ai dati dei procedimenti, entro primo semestre
    2010.




Va sottolineato che la gran parte
degli obiettivi indicati dal protocollo non è stata realizzata nei
tempi previsti.

La Settima Commissione del CSM ha chiesto al Ministero di
riprendere il corretto dialogo istituzionale sul tema
dell'informatica.



L'Anm chiede al Ministero di:





  • ripristinare il confronto con il
    Csm;




  • estendere il confronto al
    Consiglio Nazionale Forense, ai consigli degli ordini degli
    avvocati e dei commercialisti;




  • prevedere forme di effettiva e
    continuativa assistenza sistemistica ed applicativa negli
    uffici;




  • procedere alla scelta definitiva
    del sistema di digitalizzazione degli atti penali fra gli attuali
    quattro sistemi oggi operativi;




  • istituire momenti di
    coordinamento e monitoraggio a livello locale e nazionale.




In definitiva è necessario che si
abbandoni la politica degli annunci e si passi alla effettiva
realizzazione dei progetti di innovazione informatica.




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