L'ANM è l'associazione cui aderisce il 96% circa
dei magistrati italiani. Tutela i valori costituzionali, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura.

11 aprile 2012

Incontro dell'Anm con il Ministro della Giustizia

La Giunta esecutiva centraledell'Associazione nazionale magistrati, con la presenza delpresidente di Magistratura indipendente, è stata ricevuta oggi dalMinistro della giustizia, Paola Severino. Nel corso dell'incontro,la Giunta ha ribadito l'urgente necessità di interventi tesi amigliorare il funzionamento del servizio giustizia in Italia.


La Giunta esecutiva centrale
dell'Associazione nazionale magistrati, con la presenza del
presidente di Magistratura indipendente, è stata ricevuta oggi dal
Ministro della giustizia, Paola Severino.



Nel corso dell'incontro, la Giunta
ha ribadito l'urgente necessità di interventi tesi a migliorare il
funzionamento del servizio giustizia in Italia.



La consapevolezza della grave
situazione di crisi economica nella quale versa il Paese, che il
Governo in carica è chiamato ad affrontare, impone l'investimento
nella giustizia e nella legalità, dai quali è possibile recuperare
risorse e ridurre ingiustizie e diseguaglianze. Una giustizia più
efficiente, infatti, rafforza la credibilità del Paese, dà fiducia
agli investitori stranieri, assicura certezze agli operatori
economici. Allo stesso modo, l'azione di contrasto nei confronti
dell'illegalità diffusa diminuisce le ingiustizie sociali e
consente il recupero allo Stato delle ingenti risorse sottratte dai
poteri criminali.



Con questo spirito l'Associazione
nazionale magistrati ha indicato al Ministro alcuni temi sui quali
è possibile un intervento immediato del Parlamento per garantire
una giustizia più efficiente e più efficace.



La revisione delle
circoscrizioni giudiziarie.

L'Anm ha ricordato le proposte più volte formulate dalla
magistratura associata per una razionalizzazione della
distribuzione dei Tribunali sul territorio. Pur evidenziando i
limiti e le criticità presenti nella legge delega di recente
approvata dal Parlamento, la Giunta ha invitato il Governo a
procedere alla attuazione della stessa nel più breve tempo
possibile e nei limiti più ampi consentiti dalla delega.



Informatizzazione.

L'Associazione nazionale magistrati ha chiesto al Ministro
segnali di netta discontinuità rispetto alla precedente gestione
della informatica giudiziaria, caratterizzata da roboanti annunci
mai seguiti da fatti concreti. E' necessario dare piena attuazione
al processo civile telematico e alle notificazioni a mezzo posta
elettronica certificata, riconducendo a sistema le diverse
sperimentazioni diffuse sul territorio nazionale e operando in
completa sinergia con il Consiglio Superiore della
Magistratura.



Organizzazione della
giustizia civile.

La Giunta ha ricordato i dati sulle pendenze nel settore
civile, sottolineando come lo sforzo profuso negli anni dai
magistrati italiani, che non ha pari nel confronto con gli altri
paesi europei, ha consentito di evitare la formazione di ulteriore
arretrato, nonostante il permanere di un eccesso di domanda.
L'impegno dei magistrati italiani non è però da solo sufficiente a
far fronte al consistente arretrato creatosi negli anni e che è la
causa principale dell'intollerabile ritardo nelle decisioni. La
eliminazione dell'arretrato rappresenta oggi una priorità che
richiede interventi straordinari. Le soluzioni finora sperimentate
con il ricorso a figure onorarie non hanno dato i risultati
auspicati. L'Associazione ritiene, pertanto, che solo l'istituzione
dell'ufficio del giudice, ossia la creazione di una struttura di
supporto e di ausilio al giudice, con il compito, tra l'altro, di
svolgere i numerosi compiti e incombenze che oggi gravano
impropriamente sulla magistratura civile, consentirebbe di liberare
risorse aumentando il numero delle decisioni e la conseguente
riduzione della durata dei giudizi. Allo stesso tempo occorre
intervenire sulle cause strutturali che determinano, in Italia, una
domanda anomala: la inefficienza delle pubbliche amministrazioni,
l'eccessivo numero di avvocati, la confusione del quadro
normativo.

Infine, occorre un radicale ripensamento del sistema delle
impugnazioni: tre gradi di giudizio per qualunque causa, di
qualsiasi importo, sono, infatti, un lusso che nessun paese può
permettersi.



Sospensione dei processi
nei confronti di imputati irreperibili.

Il processo in contumacia previsto dalla legislazione
processuale italiana è in larga parte in contrasto con le
previsioni della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Ciò
nonostante in Italia si celebrano inutilmente migliaia di processi
nei confronti di persone irreperibili, sovente con nomi di
fantasia, senza alcuna utilità sociale e con costi elevatissimi.
Basti pensare solo alle spese per il gratuito patrocinio che sono
in larga misura relative a processi nei confronti di irreperibili.
La sospensione del processo in caso di irreperibilità
dell'imputato, con la eccezione per i fatti di maggiore gravità, è
una soluzione agevole, ampiamente praticata nella gran parte dei
paesi europei.



Corruzione, evasione
fiscale e riciclaggio.

Il sistema della corruzione, evasione fiscale e del
riciclaggio costa allo Stato circa 200 miliardi di euro ogni anno.
Dunque anche senza tener conto degli ulteriori costi economici e
sociali derivanti dall'illegalità, occorre considerare che una più
efficace azione di contrasto nel settore consentirebbe di
recuperare ingenti risorse alle casse dello Stato. La legalità può
essere anche una formidabile risorsa economica.

A tal fine è necessaria una revisione della normativa sulla
corruzione e sulla evasione fiscale, l'introduzione del delitto di
autoriciclaggio, da tempo richiestoci dall'OCSE, il rafforzamento e
la estensione delle misure patrimoniali e di responsabilità delle
persone giuridiche.

Tali interventi consentirebbero anche una più efficace azione di
contrasto nei confronti della accumulazione di capitali illeciti da
parte della criminalità organizzata, che ormai da tempo reinveste
massicciamente i proventi del crimine in attività economiche
legali.



Emergenza carceri.

L'Associazione ha espresso preoccupazione per la grave
situazione delle carceri italiane, sollecitando interventi non
estemporanei, ma idonei ad incidere in maniera strutturale sul
fenomeno. In particolare l'ANM ha indicato la necessità di abrogare
tutte quelle disposizioni introdotte nell'ultimo decennio (a
cominciare dalla legge cd. ex Cirielli) che in nome di una supposta
"emergenza sicurezza" hanno drasticamente ridotto la possibilità di
accesso alle misure alternative al carcere. Il tasso di recidivanza
dei soggetti sottoposti a misure alternative al carcere, come
dimostrato da una esperienza ormai ultraventennale, è, infatti,
bassissimo, mentre è molto elevata la recidivanza nei soggetti
detenuti. A ciò si deve aggiungere la introduzione di pene
alternative al carcere, applicabili già in sede di cognizione,
eventualmente con rinuncia all'appello, dell'istituto della messa
alla prova per reati di minore gravità e della irrilevanza del
fatto.



Questione morale.

L'Anm, infine, ha ribadito la propria linea di rigore ed
intransigenza sul tema della questione morale in magistratura,
invitando il Ministro a non avere tentennamenti e indugi su vicende
che possono minare la credibilità dell'Istituzione. Si tratta di
casi isolati e numericamente ridotti, i quali, però, non devono
essere in alcun modo sottovalutati. L'Associazione ha ricordato
come in occasione di recenti episodi che hanno visto coinvolti
magistrati che ricoprivano ruoli istituzionali, essa ha rivolto un
invito a tali magistrati a fare un "passo indietro", in modo da
sottrarre la carica istituzionale ricoperta da ogni ombra di
sospetto. Tale invito deve valere per tutti i magistrati, in
relazione a qualsiasi ruolo rivestito, ed anzi, in particolare, se
abbiano assunto incarichi che implicano una attività di vigilanza e
controllo sul rispetto delle regole deontologiche e disciplinari
dei magistrati.



Il Ministro della giustizia ha
ascoltato con grande attenzione le proposte dell'Anm che le ha
espresso un sincero ringraziamento per il clima di dialogo e
collaborazione che ha caratterizzato l'incontro.




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