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18 marzo 2022

Edilizia giudiziaria: rapporto per l'efficienza della giustizia


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La situazione preoccupante in cui versa l’edilizia giudiziaria e l’insicurezza in cui tutti gli operatori della Giustizia sono costretti a lavorare è, da tempo, oggetto di studio da parte dell’ANM che, in più occasioni e con diverse modalità, ha rappresentato il problema ai Ministri succedutisi nel tempo, anche con la presentazione di specifiche richieste, elaborate sulla base delle rilevazioni effettuate dall’Ufficio Sindacale con il contributo delle GES locali.


Solo per citarne alcune, ricordiamo il “questionario sullo stato della tutela della sicurezza e della salute negli uffici giudiziari” sottoposto nel 2017 a tutti i magistrati italiani, i cui risultati sono stati presentati al congresso dell’ANM di Siena, e la “relazione su edilizia giudiziaria e sicurezza nei palazzi di giustizia italiani” redatta nel 2019.  Gli obiettivi perseguiti con tali iniziative sono stati, da un lato, quello di ottenere un quadro della “salute” dei nostri palazzi di giustizia e sullo stato delle misure adottate per far fronte alle numerose carenze strutturali, e, dall’altro, quello di acquisire contezza della percezione sensibilità dei magistrati sui delicati problemi legati alla sicurezza nei loro luoghi di lavoro.


La ricognizione che ne è scaturita ci ha consegnato la fotografia di un Paese con palazzi di giustizia insicuri, con strutture sovente inadeguate e uffici troppo spesso inospitali e insalubri: insomma, luoghi di lavoro in molti casi non dignitosi per quanti vi prestano servizio o anche solo li frequentano come utenti.


La situazione, negli ultimi due anni, lungi dall’essere migliorata, in molte realtà è perfino peggiorata, e ciò perché gli interventi apportati sono apparsi incompleti e frammentari, sia perché basati su procedure lente e macchinose - che, anche per banali opere di manutenzione, non consentono in genere soluzioni rapide -, sia perché quasi sempre ispirati a una logica d’emergenza. 


Ci vediamo, perciò, ancora una volta, costretti a ribadire che non è tollerabile rendere il servizio giustizia in ambienti inidonei o persino nocivi per la salute di chi vi lavora o anche solo vi accede occasionalmente.


Come sempre siamo pronti a fare la nostra parte al fine di migliorare l’efficienza del sistema giudiziario, ma chiediamo di poterlo fare in condizioni sicure e dignitose.


È necessario, a tal fine, intraprendere iniziative urgenti, ma al contempo fondate su una dimensione non emergenziale, bensì di tipo strategico, finalizzata cioè ad assicurare strumenti necessari a consentirci di rendere ai cittadini una giustizia moderna, in linea con l'Europa, soprattutto in vista dell'attuazione del PNRR.


La recente attivazione dell'Ufficio del Processo, con l’immissione in servizio di considerevoli risorse umane (ben 16.500 neo-assunti), pone problemi organizzativi, e richiede importanti investimenti finanziari per riqualificare i palazzi di giustizia e costruirne di nuovi più funzionali dal punto di vista degli ambienti di lavoro e dell’innovazione telematica.


È essenziale accompagnare l’innovazione organizzativa dell’UPP con una riqualificazione del patrimonio mobiliare e immobiliare dell’amministrazione giudiziaria, per il quale il Ministero della Giustizia ha previsto un piano di intervento del valore complessivo di € 411.739.000 (Circolare DOG 03.11.2021).


Anche al fine di dare il nostro contributo di idee alla giusta allocazione di queste risorse, intendiamo realizzare un monitoraggio sull’edilizia giudiziaria per aggiornare i dati raccolti nel 2017, mediante somministrazione a tutti i magistrati di un nuovo questionario sulle condizioni di lavoro nei palazzi di giustizia del Paese.  


Nell’ottica di avviare, in tempi brevi, un’interlocuzione istituzionale su questi temi e offrire un contributo di idee e di proposte, la Giunta esecutiva centrale:



  • demanda alla Commissione Recovery, che avrà cura di coordinarsi con la Commissione Rapporti con le GES e con l’Ufficio Sindacale, di monitorare l’attuazione del PNRR e delle iniziative legislative e amministrative nazionali relative agli uffici giudiziari sul territorio nazionale;  

  • demanda alla Commissione Rapporti con le GES di proseguire e completare il monitoraggio sulle condizioni degli uffici giudiziari, già effettuato nel settembre 2018, evidenziando le situazioni di maggior gravità che richiedano interventi urgenti, sia sotto il profilo delle carenze manutentive e strutturali, sia sotto il profilo della inadeguatezza degli ambienti di lavoro;

  • si impegna, all’esito del monitoraggio e delle verifiche in corso, a chiedere un incontro con la Ministra Cartabia, al fine di segnalare le situazioni di maggiore criticità e formulare proposte.



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