La sezione della Corte di
Cassazione dell'Associazione Nazionale Magistrati ha approvato
all'unanimità, in esito all'assemblea tenuta il 4 maggio 2011, il
seguente documento:
"Da anni l'attività giurisdizionale
è sottoposta ad attacchi ingiustificati e immotivati idonei a
turbare il corretto svolgimento della funzione e a porre in dubbio
l'imparzialità del suo esercizio. Questo attacco ha riguardato, in
più occasioni, anche sentenze della Corte di Cassazione esposte non
a critiche motivate - che sarebbero del tutto legittime - ma ad
esasperate manipolazioni per far ritenere che siano espressione non
dell'esercizio imparziale della giurisdizione ma di un fazioso
spirito di parte da sempre invece estraneo al giudice di
legittimità. Si pensi alle ricorrenti affermazioni secondo cui la
sentenza Mills, delle sezioni unite penali, avrebbe affermato il
principio secondo cui il reato di corruzione si consuma nel momento
in cui il corrotto "spende" il compenso ricevuto (principio mai
affermato neppure dai giudici di merito che avevano accertato
l'esistenza di un versamento in un fondo indistinto e dovevano
individuare il momento in cui l'imputato aveva manifestato
l'intenzione di farla propria).
La Corte di Cassazione, i cui
componenti sono costretti a ritmi di lavoro incompatibili con la
funzione e insostenibili, è dotata di strutture di sostegno
praticamente inesistenti; ciò non ostante è riuscita fino ad oggi a
garantire il controllo di legalità nei confronti di tutti con
imparzialità e senso di responsabilità. Non può però tollerare che
al sacrificio di coloro che ne fanno parte si accompagni una
sistematica denigrazione volta a porre in dubbio la sua
terzietà.
L'assemblea sottolinea inoltre come
i progetti di riforma, anche costituzionale, di recente proposti
non solo non pongano in discussione i meccanismi perversi del
processo civile e di quello penale che vanificano il principio
della ragionevole durata del processo ma presentino il rischio
concreto di porre nel nulla gli sforzi degli organi giurisdizionali
di pervenire a decisioni definitive in tempi accettabili. In
quest'ottica è necessario ripensare l'istituto della prescrizione
legandolo all'inerzia degli organi investigativi e di quelli del
processo e non al solo decorrere del tempo.
Osserva ancora che il progetto di
riforma costituzionale, soprattutto nella parte riguardante il
pubblico ministero, avrebbe come conseguenza, se approvato, un
forte condizionamento dell'esercizio dell'azione penale da parte di
altri poteri dello Stato e, conseguentemente, una limitazione
dell'indipendente e imparziale svolgimento della funzione
giurisdizionale che verrebbe limitata ai casi in cui questi poteri
decidono, o consentono, che vengano portati al suo esame. Ciò
implicherebbe inoltre una violazione del diritto al rimedio
effettivo previsto dall'art. 13 della Convenzione europea dei
diritti dell'uomo.
L'assemblea delibera, infine, di
dare la propria convinta adesione alla giornata della memoria che
si terrà il 9 maggio 2011 per ricordare le vittime del terrorismo e
deplora l'inaccettabile accostamento fatto tra brigatismo e
giustizia che ignora il sacrificio di sangue di tanti magistrati
(oltre che di appartenenti, tra l'altro, alle forze dell'ordine, al
giornalismo, all'avvocatura) per la difesa della legalità
repubblicana.
Il
segretario
Il presidente
Mirella
Cervadoro
Carlo Brusco