10 settembre 2013
L'Anm su articolo Panorama
L'Associazione nazionale magistrati, con riferimento all'articolo apparso sul periodico "Panorama" da oggi in edicola dal titolo "Tutto il potere a toga rossa", rileva come prosegua l'opera di delegittimazione dell'azione della magistratura ed in particolare dei magistrati che si sono dovuti occupare del processo "Mediaset". Anche in tale ultimo articolo viene infatti fornita, in relazione espressa a tale procedimento, una falsa e pretestuosa ricostruzione della storia collettiva e dei valori di interi gruppi associativi, da Magistratura Democratica ora estesa al Movimento per la Giustizia-Articolo 3 e ad AREA.
L'Associazione Nazionale Magistrati, con riferimento all'articolo apparso sul periodico "Panorama" da oggi in edicola dal titolo "Tutto il potere a toga rossa", rileva come prosegua l'opera di delegittimazione dell'azione della magistratura ed in particolare dei magistrati che si sono dovuti occupare del processo "Mediaset". Anche in tale ultimo articolo viene infatti fornita, in relazione espressa a tale procedimento, una falsa e pretestuosa ricostruzione della storia collettiva e dei valori di interi gruppi associativi, da Magistratura Democratica ora estesa al Movimento per la Giustizia-Articolo 3 e ad AREA.
L'Anm, nel rinnovare la pubblica denuncia di tale tesa a porre in discussione il contenuto di una sentenza passata in giudicato nel pieno rispetto delle regole processuali e delle garanzie della difesa, rifiuta con forza l'idea per la quale l'adesione ad uno qualsiasi dei gruppi che si riconoscono nell'Associazione, e che sono espressione del suo pluralismo culturale, determini un condizionamento nel quotidiano e concreto esercizio della giurisdizione. Tale infondata e distorta visione della magistratura associata non solo offende gravemente la serietà e la professionalità dei magistrati interessati e gli stessi valori su cui si fonda l'Anm, ma soprattutto costituisce grave ed inaccettabile attacco alla giurisdizione ed alla sua legittimazione.
L'imparzialità dei magistrati deve essere sempre verificata e valutata, da chi voglia esercitare il legittimo diritto di critica delle sentenze in modo serio ed informato, a mezzo della motivazione dei provvedimenti, e a partire dal controllo sul rispetto delle regole processuali e di giudizio.