L’Associazione Nazionale Magistrati, in relazione alla Legge 28.4.2016 n.57, con cui è stata conferita al Governo la Delega per la riforma organica della magistratura onoraria,
esprime apprezzamento per la previsione di uno statuto unico della magistratura onoraria, applicabile indifferentemente ai giudici di pace, ai giudici onorari di tribunale ed ai viceprocuratori onorari;
condivide la scelta del legislatore di salvaguardarei tratti salienti della magistratura onoraria, caratterizzata da occasionalità, accessorietà e temporaneità dell’incarico, come previsto dalla Costituzione e dalle fonti sovranazionali;
rileva che, in conseguenza dell’irrisolta soluzione delle questioni relative alle carenze nell’organico nella magistratura professionale, essa è divenuta una risorsa allo stato imprescindibile per la giurisdizione;
esprime perplessità per la scelta radicale di escludere i giudici onorari da ogni forma di collaborazione nelle sezioni specializzate in rapporti di lavoro e di previdenza ed assistenza obbligatorie ai sensi del criterio direttivo previsto dell’art. 2, comma 5 lett. C) della legge delega n.57/2016 atteso che, in assenza di un congruo aumento della relativa pianta organica, sarebbe gravemente compromessa la capacità di fare adeguatamente fronte alla domanda di giustizia in tempi ragionevoli in un settore nel quale sono coinvolti diritti afferenti alla dignità della persona
auspica che i decreti legislativi attuino pienamente la legge delega salvaguardando la posizione dei magistrati onorari che già prestano un significativo contributo nell’amministrazione della giustizia in un contesto eccezionale non a loro imputabile;
esprime vicinanza alla magistratura onoraria per le rivendicazioni connesse all’assenza di un adeguato sistema previdenziale ed assistenziale.
sostiene i magistrati onorari nelle interlocuzioni finalizzate al rispetto dei diritti costituzionali garantiti secondo i caratteri propri della magistratura non professionale.
si riserva, all’esito dei necessari approfondimenti, di redigere il parere richiesto sulle possibili soluzioni prospettate dal Ministro della Giustizia nel corso dell’incontro che si è svolto i 15 febbraio 2017.