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6 aprile 2019

Il Cdc sul tavolo ministeriale sulla riforma della magistratura onoraria

Il Comitato Direttivo Centrale sentita la relazione dei componenti delegati a partecipare al Tavolo Ministeriale sulla Riforma della Magistratura Onoraria adotta la seguente delibera:
il 7 marzo, nel corso della riunione del Tavolo Tecnico relativo alla riforma della Magistratura Onoraria, sono state presentate le linee guida di un possibile intervento migliorativo della predetta legge. Tali determinazioni ministeriali giungono all’esito di varie proficue riunioni, nel corso delle quali il Ministero ha ascoltato le ragioni in favore di una modifica della c.d. Legge Orlando sulla Magistratura Onoraria, espresse dalle rappresentanze tecniche delle associazioni dei Magistrato Onorari, dai rappresentati del CNF e della Cassa Forense e dai rappresentati dell’ANM, ed in parte recepiscono tali posizioni.
In particolare devono essere certamente apprezzate le proposte di riforma che incidono sui profili ordinamentali ed in particolare sul sistema disciplinare, sulle incompatibilità, sui trasferimenti.
Destano invece perplessità e preoccupazione le proposte avanzate dal ministero in merito ai limiti temporanei di impiego della magistratura onoraria requirente e giudicante. La proposta presentata, infatti, limita tale impiego in tre impegni settimanali, stabilendo la corrispondente retribuzione. Tuttavia, tale rigido limite appare del tutto inadeguato rispetto alle esigenze degli uffici giudiziari giudicanti e requirenti e rischia di determinare un grave ostacolo alla tempestiva celebrazione dei procedimenti per l’indisponibilità di magistrati onorari impiegabili con limitazioni così anguste ed inadeguate.
Tale limitazione, peraltro, non potrà essere compensata dall’immissione in servizio di un numero crescente di Magistrati Onorari, giacché le procedure di reclutamento e di formazione previste dalla legge vigente non renderanno assolutamente disponibile tale ulteriore organico in epoca concomitante con la prevedibile entrata in vigore della riforma presentata.
Ulteriore elemento di perplessità è dato dal mantenimento del divieto di svolgimento di alcune attività giudiziarie le cui materie non sono ricomprese tra quelle delegabili ai magistrati onorari senza che ciò corrisponda a criteri di efficienza o di coerenza sistematica. Tali limitazioni di materie delegabili andrebbero rimosse e con essa le limitazioni di impegno previste dalle linee della riforma.
L’ANM rivolge un appello al Ministro della Giustizia affinché, in sede di redazione dell’articolato normativo, ampli l’oggetto delle materie delegabili in coerenza con quanto già stabilito e  aumenti la soglia limite prevista per l’impiego settimanale dei magistrati onorari, prevedendo il corrispondente incremento retributivo, onde prevenire il blocco della trattazione di numerosissimi procedimenti e l’impossibilità di celebrare le udienze che conseguirebbero all’entrata in vigore della riforma così come prospettata.



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